I colori dell’arcobaleno sono una delle tante meraviglie che la natura ci offre, quando questo fenomeno appare nel cielo non possiamo fare a meno di ammirarlo. Ma oltre ad essere bello l’arcobaleno è pieno di leggende e simbolismi fin da tempi molto antichi.
Come si forma l’arcobaleno?
L’arcobaleno è un fenomeno ottico causato dalla rifrazione e dalla dispersione della luce solare attraverso le goccioline d’acqua presenti nell’aria
Quando la luce bianca del sole attraversa una goccia d’acqua, essa viene rifratta (deviata dalla sua traiettoria originale), viene quindi scomposta in diverse lunghezze d’onda grazie all’effetto della dispersione della luce.
Il processo di rifrazione e dispersione non avviene allo stesso modo per tutti i colori della luce visto che ciascun colore ha una lunghezza d’onda diversa. I colori della luce che vengono deviati di più all’interno della goccia d’acqua sono quelli con lunghezza d’onda più corta, mentre colori con la lunghezza d’onda più lunga vengono deviati meno.
Il rosso è il primo colore dell’arcobaleno perché ha la lunghezza d’onda più lunga, seguono l’arancione, il giallo, il verde, Il blu, l’indaco e per ultimo il violetto che ha la lunghezza d’onda più corta tra tutti.
Studi sull’arcobaleno
Si pensa che siano stati l’astronomo persiano Qutb al-Din al-Shirazi (1236–1311) o forse il suo allievo Kamal al-din al-Farisi (1260–1320) ad aver dato per primi una descrizione abbastanza accurata del fenomeno dell’arcobaleno.
Nel corso dei secoli ci sono stati vari studiosi delle scienze che hanno studiato il fenomeno della rifrazione della luce fino ad arrivare al 1666 quando Isaac Newton condusse esperimenti sulla rifrazione delle luci colorate. Newton nel 1672 divise lo spettro in cinque colori principali: rosso, giallo, verde, blu e viola. Successivamente aggiunse l’arancione e l’indaco, contando quindi sette colori.
Newton scelse di dividere lo spettro visibile in sette colori per una convinzione derivata dalle credenze degli antichi greci. Essi pensavano ci fosse una connessione tra i colori, le note musicali, gli oggetti conosciuti nel Sistema Solare e i giorni della settimana. Da questi studi sviluppò la prima ruota dei colori.
Dopo di lui Thomas Young, all’inizio del XIX secolo, capì che la luce si comportava come un’onda e poteva interferire con se stessa creando due o più arcobaleni.
Nel 1820 George Biddell Airy, spiegò come la forza dei colori dell’arcobaleno dipendesse dalla dimensione delle gocce di acqua.
La leggenda del Ponte dell’Arcobaleno
Questa leggenda strappa lacrime sembra sia arrivata ai nostri tempi da alcune tribù degli Indiani d’America.
“Proprio alle soglie del Paradiso esiste un luogo chiamato il Ponte dell’Arcobaleno.
Quando muore un animale che ci è stato particolarmente vicino sulla terra, quella creatura va al Ponte dell’Arcobaleno.
È un posto bellissimo dove l’erba è sempre fresca e profumata, i ruscelli scorrono tra colline ed alberi ed i nostri amici a quattro zampe possono correre e giocare insieme.
Trovano sempre il loro cibo preferito, l’acqua fresca per dissetarsi ed il sole splendente per riscaldarsi, e così i nostri cari amici sono felici: se in vita erano malati o vecchi qui ritrovano salute e gioventù, se erano menomati o infermi qui ritornano ad essere sani e forti così come li ricordiamo nei nostri sogni di tempi e giorni ormai passati…
Qui i nostri amici che abbiamo tanto amato stanno bene, eccetto che per una piccola cosa, ognuno di loro sente la mancanza di qualcuno molto speciale che ha dovuto lasciarsi indietro…
Così accade di vedere che durante il gioco qualcuno di loro si fermi improvvisamente e scruti oltre la collina, tutti i suoi sensi sono in allerta, i suoi occhi si illuminano e le sue zampe iniziano a correre velocemente verso l’orizzonte, sempre più veloce…
Ti ha riconosciuto e quando finalmente sarete insieme,
lo stringerai tra le braccia con grande gioia, una pioggia di baci felici bagnerà il tuo viso, le tue mani accarezzeranno di nuovo l’amata testolina e i tuoi occhi incontreranno di nuovo i suoi sinceri che tanto ti hanno cercato, per tanto tempo assenti dalla tua vita, ma mai dal tuo cuore..
E allora insieme attraverserete il Ponte dell’Arcobaleno per non lasciarvi mai più…”
Significato e simbolismo dell’arcobaleno
L’arcobaleno è associato ad un significato molto benevolo e positivo per l’uomo. È come se, dopo un temporale nella propria vita, si guardasse in modo colorato e positivo al futuro accettando le nuove sfide con più fiducia.
Anche nel passato si associavano significati importanti all’arcobaleno.
Nella Genesi, l’arcobaleno compare per la prima volta dopo il diluvio universale, sorprendendo Noè. Rappresenta il patto tra Dio e l’umanità, simbolo di pace e prosperità.
Per gli antichi Arabi era un regalo del vento del Sud.
Per gli egizi i colori dell’arcobaleno rappresentavano le sette stole di Iside.
Per i babilonesi erano la collana di Ishtar tempestata di pietre iridate.
I Greci erano soliti associare l’arcobaleno alla Dea Iris, la divinità incaricata di trasportare i messaggi degli Dei ai mortali.
I Romani pensavano fosse il cammino percorso da Mercurio.
Alcune tribù di Nativi Americani credevano che rappresentasse un ponte per l’Aldilà
Per i Cherokee, l’arcobaleno era l’orlo del cappotto di Dio.
Per i Maya l’arrivo dell’arcobaleno significava che la collera degli Dei si era placata.
Nella tradizione norrena, dove i colori sono 3, era il cammino di reali, Dei e guerrieri caduti in battaglia.
Nell’Islam, l’arcobaleno è costituito da blu, verde, rosso e giallo, simboli dei 4 elementi acqua, terra, fuoco, aria.
I Buddisti pensavano che avesse 7 colori come i 7 continenti.
In Tibet si credeva che rappresentasse il legame tra cielo e Terra. Leggenda vuole che attraverso una scala scesero i primi sovrani del regno (tra cui Buddha) e alla loro morte i loro corpi si trasformavano in arcobaleni tornando nel regno dei cieli.
Secondo le antiche popolazioni di Honduras e Nicaragua, era il simbolo del Diavolo. Nella cultura amazzonica provocava aborti e disordini della pelle.
I Cinesi credevano che fosse una frattura nel cielo, tenuta aperta dalla Dea Nüwa utilizzando pietre di diversi colori.
Per gli hindu l’arcobaleno è Indradhanush, cioè l’arco di Indra, il dio del fulmine e del tuono.
Infine, nella mitologia irlandese c’è la leggenda del Leprechaun, il folletto dal cappello verde che di professione fa il ciabattino ed è il custode del tesoro delle fate. Si dice che dove finisce l’arcobaleno ci sia una pentola piena d’oro nascosta dallo gnomo.
Musica e arcobaleno
Nel corso degli anni sono state scritte canzoni dedicate al fenomeno dell’arcobaleno, da Adriano Celentano ad Elisa, da Eric Clapton ai Rolling Stones fino a Raf e Sia e tanti altri. Ma in ambito musicale l’arcobaleno più famoso è quello della storica copertina di The dark side of the moon dei Pink Floyd.
L’arcobaleno è un fenomeno che ha sempre affascinato e lo farà ancora nel corso degli anni. Quando, dopo un temporale, ne apparirà uno in cielo saremo lì con il naso all’insù per guardare e fotografare questo evento che ci dona gioia e pace.