Ogni anno nel periodo delle feste natalizie vengono prodotti più di 90.000 milioni di tonnellate di dolci lievitati. I due dolci classici del Natale sono i più venduti con oltre 70.000 milioni di tonnellate. Conoscete la loro storia?
Il Panettone
Il panettone è un dolce originario di Milano, solitamente preparato e gustato in occasione del periodo natalizio nell’Europa occidentale, meridionale e sud-orientale, ma anche in molti stati delle Americhe e in Australia.
Ha una base cilindrica e una forma a cupola, è solitamente alto circa 15 cm e pesa 1 kg. Viene prodotto durante un lungo processo che prevede la stagionatura dell’impasto, che è acido, simile al lievito madre. Il processo di lievitazione richiede alcuni giorni e questo conferisce alla torta le sue caratteristiche distintive. Dopo la cottura il dolce viene messo a raffreddare capovolto per evitare che il calore generi umidità e bagni la confezione di carta che lo contiene e con cui viene messo in vendita.
All’impasto si aggiunge frutta candita (arancia, cedro e scorza di limone) e uvetta, che viene aggiunta secca e non ammollata. Viene servito a spicchi, tagliato verticalmente, e accompagnato da bevande calde dolci o da un vino dolce. Si presume che l’antenato del dolce come lo conosciamo oggi fosse una focaccia bassa con uva sultanina all’interno dell’impasto.
Il nome
Sull’origine del nome ci sono storie diverse ma tutte portano a Milano.
La prima ci porta alla vigila di Natale del 1495 alla corte di Ludovico il Moro, per la fine del succulento pranzo natalizio voluto dal signore di Milano è stato preparato un degno dessert, ma il giovane sguattero di cucina Toni si addormenta durante la cottura e per rimediare, propone al capo cuoco di portare in tavola un dolce di sua “invenzione” fatto con l’impasto avanzato nella preparazione del dolce bruciato a cui aveva aggiunto uova, burro, frutta candita e uvetta. Il dolce viene molto apprezzato e nasce il pan di Toni che con il passare degli anni si trasforma in panettone.
Ci sono altre storie, una è quella di Ughetto degli Atellani che, innamorato della figlia di un fornaio, si fa assumere dal padre per lavorare nel forno. Per far vedere la sua bravura aggiunge uova, zucchero, burro e frutta candita all’impasto del pane e crea un dolce dalla forma rotonda.
L’altra è quella di suor Ughetta che, anche lei, aggiunge gli stessi ingredienti all’impasto del pane.
Dopo questo periodo oltre alle leggende orali ci sono state lasciate anche testimonianze scritte. La più antica è del 1549, una ricetta scritta da un cuoco ferrarese che, oltre agli ingredienti, menziona anche la lunga lievitazione e la forma arrotondata come un grosso pane. La prima ricetta stampata del panettone compare nel 1853 sul Nuovo cuoco milanese economico di Giovanni Felice Luraschi.
La nascita del panettone moderno
Il panettone alto, soffice e guarnito di canditi e uvetta come lo conosciamo oggi nasce nel 1919 dall’idea di Angelo Motta, fondatore della Angelo Motta Pasticcerie che rivisita la ricetta originale rendendolo come tutti lo conosciamo.
Negli ultimi anni il panettone viene venduto glassato, senza canditi, ripieno ma il più buono resta il panettone originale. Fresco e soffice.
Il Pandoro
Il pandoro è un dolce tradizionale veronese che viene consumato durante le festività natalizie, è un tronco con otto punte. Viene servito spolverato con zucchero a velo.
Il pandoro è soffice e di colore dorato e gli ingredienti per realizzarlo sono farina, zucchero, uova, burro e lievito. La preparazione non è semplice e prevede molte fasi di lavorazione.
La storia
14 ottobre 1884. In questa data l’industriale veronese Domenico Melegatti deposita il brevetto al Ministero dell’agricoltura e del commercio della ricetta e della forma a stella di un dolce chiamato pandoro. La ricetta è una rivisitazione di un dolce veronese chiamato levà.
La forma del pandoro si deve al pittore impressionista Angelo Dall’oca Bianca.
La sfida delle mille lire
Il dolce ebbe successo e molti tentarono di imitarlo, a questo punto Melegatti lanciò la sfida delle mille lire, che alla fine del 1800 erano molti soldi.
Chi fosse riuscito a fare un pandoro buono e soffice come il suo avrebbe vinto tale cifra…. ma nessuno ci riuscì!
Il pandoro oggi
Ad oggi il pandoro è uno dei dolci più consumati delle feste natalizie, la cosa migliore è gustarlo fresco, soffice e pieno di zucchero a velo. L’ecletticità della cucina porta sempre idee nuove, da qui quella di “passare” una fetta di dolce in forno con la crema di mascarpone o usarlo come base per il tiramisù o per altri dolci.
Come per il panettone, anche il pandoro, oggi si trova in commercio con molte varianti e farciture.
La confezione
Anche la scatola era utile. Da bambini era usanza fare due buchi per gli occhi sulla confezione di cartone e usarla come maschera.
Panettone o pandoro sono buoni entrambi, voi quale preferite?