Nell’articolo precedente hai potuto conoscere le origini, le caratteristiche principali ed alcuni consigli utili per eseguire correttamente questo tipo di ricamo molto popolare e divertente. Se hai già cominciato a sperimentare con questa tecnica avrai sicuramente constatato che nonostante l’esecuzione facile e veloce ci sono alcuni fattori che determinano la buona riuscita del lavoro.
Sto per parlarti della giusta scelta dell’ago, del tipo di filato e tessuto e attraverso la mia esperienza personale vorrei aiutarti a capire meglio quanto queste scelte siano di fondamentale importanza per ottenere il risultato desiderato.
Sei pronta? Iniziamo subito a conoscere il nostro principale attrezzo di lavoro ovvero l’ago!
La scelta dell'ago
In commercio puoi trovare una vastissima gamma di prodotti e la scelta non è sempre facile. In buona sostanza gli agi possono essere divisi in due categorie:
L’ago con l’impugnatura in legno
Esistono in diverse misure e si prestano molto bene se per ricamare utilizziamo filati di lana.
Kit con aghi intercambiabili
Secondo la mia esperienza personale l’acquisto del kit è la soluzione migliore in quanto ti permette di avere a disposizione 3 aghi di misure diverse i quali ti permetteranno di ottenere effetti e risultati differenti rendendo ancora più versatile il ricamo.
Se come me hai optato per il kit, in questo video ti mostro come montarlo correttamente e/o come cambiare gli aghi a seconda del ricamo che vorrai eseguire. Il procedimento è sempre lo stesso, una volta che hai imparato come assemblarlo sarai in grado di cambiare in qualsiasi momento i diversi tipi di aghi.
La scelta del filato
Anche qui la scelta è ardua, hai comunque diverse opzioni a disposizione a seconda della misura dell’ago. Come dicevo precedentemente, gli aghi con l’impugnatura in legno sono adatti per chi intende utilizzare principalmente filati di lana, mentre il kit con gli aghi intercambiabili offre diverse alternative.
Se utilizzi l’ago piccolo il tipo di filato ideale è senza ombra di dubbio il cotone moulinè. Si tratta di un filato estremamente versatile, dall’aspetto lucido e soffice al tatto. E’ composto da 6 capi facilmente separabili e usati in funzione del tipo di tessuto e di ricamo che si desidera realizzare. Lo si utilizza prevalentemente per il ricamo a punto croce ma si presta benissimo anche per il punch needle. Dividendo i capi e utilizzando 3 fili per volta puoi ottenere i seguenti risultati:
Se osservi bene la foto noterai che regolando l’altezza dell’ago cambia notevolmente l’aspetto del ricamo.
L’ago medio è la misura che utilizzo con la maggior frequenza. Questo perchè mi consente di utilizzare più tipi di filati ottenendo risultati differenti tra di loro. Anche in questo caso puoi benissimo optare per il cotone moulinè senza separare i capi. Regolando l’altezza rispettivamente a 4, 8 e 12 l’aspetto del ricamo è il seguente.
Puoi ricamare anche con il cotone lanato che ha un aspetto opaco e la sua caratteristica principale è che i 6 capi da cui è composto non sono separabili. Questo tipo di filato è molto utilizzato per il ricamo a mezzo punto, in ogni caso si presta benissimo anche al punch needle.
Oltre a questi puoi ricamare anche con i filati per uncinetto ottenendo un effetto diverso:
L’ago più grande che si trova all’interno di questo kit si presta bene all’utilizzo dei filati di lana a patto che non sono troppo spessi. Se per realizzare la maggior parte dei tuoi ricami intendi usare filati di lana, in base alle mie esperienze, ti consiglio di optare per gli aghi con l’impugnatura in legno. Oltre ad avere il foro più grande sono decisamente più resistenti rispetto ai kit in plastica.
La scelta del tessuto
Per poter sfruttare al massimo le potenzialità di questa bellissima tecnica mi è doveroso approfondire un’altra questione importantissima ovvero la giusta scelta del tessuto dove eseguire il ricamo. I materiali tessili si suddividono principalmente in tre grandi categorie: tessuti, maglieria e tessuti non tessuti.
Possono variare la composizione ed il tipo di intreccio, ma accomuna tutti i tessuti che sono il risultato dell’incrocio ortogonale dei fili orizzontali di trama con quelli verticali dell’ordito. Trama e ordito insieme determinano la consistenza ovvero la grana del tessuto.
Il tessuto a maglia viene prodotto con apposite macchine per maglieria e non è altro che l’evoluzione di un unico filo che si intreccia su se stesso. Se tirando il filo la maglia si disfa si chiama maglia in trama, invece quando non è possibile disfarla viene detta maglia in catena.
I tessuti non tessuti sono il risultato di un’operazione di aggrovigliamento e pressatura di fibre discontinue, di conseguenza non hanno nè trama nè ordito. In questa categoria possiamo trovare per esempio il feltro ed il pannolenci.
Feltro e pannolenci
Senza entrare troppo nei dettagli di questa classifica si evidenzia che per una scelta ottimale dobbiamo orientarci nel mondo dei tessuti, le altre due categorie non soddisfano i requisiti necessari per eseguire questo tipo di ricamo. Stringendo ancora di più il cerchio, il tipo di tessuto ideale lo troverai tra quelli di cotone. Secondo la mia esperienza personale si possono ottenere dei risultati davvero apprezzabili se il tessuto di cotone ha uno spessore medio e una trama fitta (per esempio lenzuolo e denim). In ogni caso la scelta del tessuto va a braccetto con lo spessore dell’ago scelto: se ricami con un ago piccolo potrai lavorare anche su un tessuto più fino.
Infine potrai prendere in considerazione anche la tela Aida, comunemente utilizzata per il ricamo a punto croce. Fai però attenzione quando la acquisti, il nome viene sempre accompagnato da un numero (44,50,70) che indica il numero di quadretti per ogni 10 cm – sceglila sempre in base alle tue esigenze.
Eccoci arrivati alla fine di questa guida, ora tocca a te mettere in pratica tutto ciò che hai imparato da questo articolo. Non mi resta che augurarti buon lavoro e segnalarti che nel prossimo articolo approfondirò un’altra questione interessante per quanto riguarda la tecnica del punch needle, non lo perdere!