Evi Bossanyi

La storia dei quotidiani e della stampa

Nel mio blog ho già dedicato diversi articoli alla tecnica dell’intreccio con le cannucce di carta che nasce dal perfetto connubio tra l’antica arte dell’intreccio ed il concetto più moderno del riciclo creativo, l’upcycling. Leggendo i post ed i tutorial hai potuto conoscere come trasformare i quotidiani in cannucce, i principali metodi di intreccio e tanti altri trucchi che ti aiutano a perfezionare le tue conoscenze ed appassionarti sempre di più a questa bellissima tecnica decorativa.

Prima di svelarti altri segreti del mestiere attraverso i prossimi tutorial vorrei  farti conoscere un po’ di più la nostra materia prima: il quotidiano.

Anche se il nostro mondo sta diventando sempre più frenetico e veloce credo che ogni tanto sia comunque interessante rivolgere un’occhiata al passato e sapere come è nato ed evoluto un singolo oggetto la cui esistenza ormai diamo come un dato di fatto.

Le origini della stampa

Prima di tuffarci nella storia dei giornali e dei quotidiani vorrei dedicare due parole anche all’evoluzione della stampa in quanto le due storie sono strettamente collegate.

 

Come saprai sicuramente, la stampa è un processo per la produzione di testi e immagini che avviene mediante l’impiego dell’inchiostro su carta e di una pressa da stampa. E’ parte essenziale dell’editoria e oggi giorno viene svolto come processo industriale su larga scala, ma non è stato sempre così.

Dalla xilografia a Gutenberg

Si ritiene che questa tecnica sia stata inventata in Cina all’epoca della dinastia Tang (618-907) anche se esistono reperti di epoche precedenti. L’inchiostro venne impresso sul foglio di carta per mezzo di blocchi di legno sulle quali erano intagliati testi o illustrazioni.

Secondo alcuni studiosi britannici il più antico libro stampato al mondo non è la Bibbia di Gutenberg, bensì una traduzione cinese del Diamond Sutra, opera dedicata alla religione buddista. Si tratta di un rotolo di sei fogli di carta lungo più di 5 metri e risalente al 868 ed è conservato presso la  British Library di  Camden, in Gran Bretagna.

La xilografia si diffuse anche in Europa, dove dal XIV secolo divenne di uso comune per stampare fantasie sugli abiti. Quando la carta divenne facilmente reperibile, intorno al 1400, il metodo della stampa iniziò ad essere impiegato anche su carte da gioco, oltre che per riproduzioni artistiche e religiose.

Intorno alla metà del 1400 il tedesco Johannes Gutenberg rivoluzionò la stampa con l’invenzione dei caratteri mobili fatti di metallo, tecnica più veloce ed economica. Lo stesso Gutenberg realizzò degli inchiostri a base oleosa che duravano di più degli inchiostri a base acquosa, ed ispirandosi ad un torchio per la spremitura dell’uva inventò la pressa per stampa, dopo un anno di sperimentazioni stampò il suo primo libro: la Bibbia di  Gutenberg, 1455.

La Bibbia di Gutenberg misura circa 30 x 40 cm, pesa ben 7,5 kg ed è conservata in una blindatissima cassaforte del  museo Gutenberg di Magonza.

Nei secoli successivi vi furono nuove invenzioni e migliorie: Bryan Donkin inventò il rullo inchiostratore sviluppando la Macchina di Fourdrinier. All’inizio del XIX secolo Stanhope, Clymer, Koenig ed altri crearono nuovi strumenti tipografici più efficaci. Nel 1814 Il ”Times” fu il primo ad essere stampato con l’ausilio della macchina a vapore.

L’invenzione della stampa fu determinante per diffondere la cultura e le notizie. Inizialmente i giornali uscirono in formato libro; successivamente fu concepito un formato più adatto notevolmente più ampio: i fogli di notizie. Nati nella Repubblica di Venezia nel 1536 questi furono chiamati “gazzette” perchè era messo in vendita al prezzo di una moneta d’argento da due soldi chiamata gaxeta. Il nome gazzetta si diffuse in Italia e nel resto d’Europa.

La storia dei giornale e dei quotidiani

Il giornale è una pubblicazione periodica che raccoglie notizie e commenti di attualità per il pubblico, il termine deriva da ”giorno” in quanto le pubblicazioni erano giornaliere, così come il quotidiano prende il nome dal fatto che viene pubblicato quotidianamente. I quotidiani sono stampati principalmente in bianco e nero e su carta di bassa qualità. Come dicevamo, normalmente un giornale o un quotidiano hanno un’uscita giornaliera (o quotidiana), sono fatti con carta non patinata e i fogli non sono rilegati, per questi tre motivi si differenziano dalla rivista. I primi giornali furono stampati su fogli grigi molto grossolani ed i caratteri impressi con forza avevano attorno un rigonfiamento della carta, per questo motivo venivano stampati su una sola facciata.

Il primo giornale ”moderno” nasce in Germania a Lipsia nel XVII secolo e fu Einkommende Zeitung. Nato nel 1650 come settimanale, dieci anni dopo diventò un quotidiano con notizie di cronaca, politica ed economia.

Nel 1664 nacque la Gazzetta di Mantova, prima con uscite settimanali poi, nel 1866 diventò un quotidiano. Ad oggi la Gazzetta di Mantova è il giornale ancora esistente più antico d’Italia e del mondo.

Caratteristica di questi giornali moderni fu il formato (un lato misurava 30-38 cm) e di conseguenza un nuova impaginazione. Il primo giornale con un’impaginazione a colonne fu l’Oxford Gazette (poi London Gazette) nel 1665 mentre il primo giornale con avvisi pubblicitari fu La Gazette di Parigi del 1631.

I quotidiani si svilupparono maggiormente nel Settecento, secolo della rivoluzione industriale e della rivoluzione francese. In Inghilterra si ha la maggior diffusione dei giornali con pubblicazione giornaliera come il Daily Courant (1702), il Daily Post (1719) e il Daily Journal (1720). Si deve all’Inghilterra anche la nascita dei primi giornali della sera e i primi periodici di giornalismo leggero come The Tatler e The Spectator.

In Italia a metà del 1700 nacquero dei giornali su ispirazione di quelli stranieri: a Venezia la Gazzetta Veneta (1760), a Milano il Caffè (dal 1764 al 1766)

A Torino, nel 1867, nacque il quotidiano a tiratura nazionale più antico: la Gazzetta Piemontese che nel 1894 diventerà La Stampa.

Nell’Ottocento la diffusione dei quotidiani aumentò progressivamente grazie all’alfabetizzazione e all’industrializzazione, nel Novecento grazie all’avvento della società di massa i giornali si diffusero in tutto il mondo.

La carta utilizzata per la stampa dei quotidiani

Da sempre è considerata la più scadente ed economica per antonomasia ma, proprio per questo, sono necessarie alcune precisazioni. Prima di tutto bisogna considerare che la stampa dei quotidiani è possibile grazie a grandi e sofisticati macchinari velocissimi e con un elevato livello di automazione. Il requisito principale di una carta sottoposta alla stampa prima di tutto deve essere la macchinabilità. Infatti, le alte velocità delle rotative richiedono un nastro di carta il più regolare possibile affinchè non avvengano rotture durante la stampa. L’impasto della carta, costituito prevalentemente da pastalegno, deve essere “scolante” per consentire facilmente la perdita di acqua durante il processo di fabbricazione, e agevolare così il processo di asciugatura. Non deve subire la fase di collatura in quanto un ulteriore requisito richiesto consiste nella possibilità di ricevere l’inchiostro rapidamente. Può essere prodotta liscia o calandrata, bianca o colorata e con una grammatura che varia dai 42 ai 55 grammi.

 

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Ho avuto l'occasione di partecipare ad un corso di intreccio con cannucce di carta tenuto da Evy durante la fiera Abilmente di Milano. E' stata veramente una bella esperienza: un momento creativo, di condivisione e di grande spensieratezza. Evy è una maestra davvero brava e paziente, in grado di mettere a proprio agio anche persone che per la prima volta si approcciano ad una attività creativa di questo tipo. Infine, la possibilità di ricevere il video tutorial alla fine del corso credo che sia uno strumento utilissimo per poter replicare quanto fatto insieme anche a casa. Se avrò occasione di frequentare un altro dei suoi corsi lo farò sicuramente!
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CHI SONO

Sono Evi Bossanyi, ungherese di nascita e grossetana di adozione, dove mi sono trasferita da più di quindici anni…per amore.

Ho sempre avuto grande interesse e curiosità per le arti manuali che mi hanno portata a trasformare questa mia passione in una vera e propria professione

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