Evi Bossanyi

Ferragosto e le stelle cadenti di San Lorenzo

Ai giorni nostri quando parliamo di Ferragosto ci vengono subito in mente due parole: mare e ferie.

E se vi dico 10 agosto? Sicuramente la mente va alle stelle cadenti.

In questo articolo vi racconto la loro storia.

Le origini del Ferragosto

La parola Ferragosto deriva dal latino feriae Augusti (riposo di Augusto), da cui prende il nome anche il mese di agosto. Per i Romani era un periodo di riposo e di festeggiamenti, fu istituito dall’imperatore Ottaviano Augusto nel 18 a. C.

Ferragosto, oltre ad avere fini di promozione politica, aveva lo scopo di collegare le principali festività del periodo: i Vinalia rustica dedicati alla vendemmia, i Nemoralia in onore della dea Diana e i Consulia in onore del Dio della terra e della fertilità Conso. Le feriae Augusti servivano anche per far avere un adeguato periodo di riposo, detto anche Augustali, necessario dopo le grandi fatiche profuse durante le settimane precedenti. In tutto l’Impero si organizzavano feste e corse di cavalli e gli animali da tiro venivano adornati di fiori. In questi giorni era usanza che i lavoratori porgessero gli auguri ai proprietari dei terreni in cambio una mancia.

In origine la festa cadeva il 1° agosto, fu la Chiesa Cattolica a spostarla per far coincidere la ricorrenza laica con la festa religiosa dell’Assunzione di Maria.

Durante il fascismo

La tradizione della gita turistica di Ferragosto nacque durante il ventennio fascista. Dalla seconda metà degli anni venti, tramite le associazioni dopolavoristiche, il regime organizzava centinaia di gite popolari, in particolare negli anni Trenta ciò fu favorito dall’istituzione dei Treni popolari speciali solo di 3ª classe, popolarmente chiamati “treni di Ferragosto”.

Grazie ai prezzi fortemente scontati, l’iniziativa offriva la possibilità anche alle classi sociali meno abbienti di visitare le città italiane e di raggiungere il mare o la montagna. L’offerta era limitata solo ai giorni 13, 14 e 15 agosto e comprendeva le formule gita di un giorno (nel raggio fino a circa 100 km) e gita dei tre giorni (con raggio fino a circa 200 km). Grazie a queste gite molti italiani ebbero la possibilità di recarsi al mare, in montagna o nelle città d’arte. Visto che in questi viaggi il vitto non era compreso le famiglie iniziarono a portarsi dietro il cibo, fu così che nacque anche la tradizione del pranzo al sacco.

Dagli anni del boom economico ai nostri giorni

Negli anni del boom economico nel nostro Paese si diffuse l’usanza di partire per la villeggiatura in occasione delle vacanze estive, l’immagine più frequente associata al Ferragosto divenne quella delle città deserte, alla quale si contrapponeva la sfrenata vitalità delle località turistiche soprattutto marine, fotografie e filmati “parlano” di spiagge stipate di bagnanti il giorno e locali notturni di “ballerini” la notte.
Uno sfondo che offriva ottimi spunti per la commedia all’italiana, genere che stava emergendo in quegli anni, per la capacità di raccontare con ironia quel preciso momento storico.

Ai nostri giorni il Ferragosto ci ricorda vacanze brevi al mare o in montagna, le gite fuori porta e i pic-nic sull’erba, le grigliate e i pranzi al ristorante, le secchiate d’acqua in spiaggia e i fuochi d’artificio, amori estivi e agosto amore mio non ti conosco. Ma anche gli esodi dei vacanzieri con code in autostrada, ritardi dei treni e degli aerei…. e qualche arrabbiatura.

Buona vacanza a tutti!

Le stelle cadenti di San Lorenzo

Un po' di storia....

Il 10 agosto ricorre la celebrazione liturgica di San Lorenzo, martire cristiano messo a morte nel 258 d.C. a seguito delle persecuzioni contro la chiesa messe in atto dall’imperatore romano Valeriano. La transizione a favore del santo cristiano Lorenzo fu agevolata dalla Chiesa cattolica, come avvenne per molte altre feste pagane, facendo nascere la credenza che lo sciame delle Perseidi fossero le sue lacrime versate durante il martirio e da cui scaturisce l’usanza di esprimere un desiderio ogni volta che si osserva una stella cadente nel cielo.

Ma ci sono anche altre tradizioni legate al fatto di esprimere desideri quando vediamo le stelle cadenti, tutte ruotano attorno alla parola desiderio.

I desiderantes, come spiega Gaio Giulio Cesare nel De Bello Gallico, erano i soldati che aspettavano sotto le stelle i compagni dispersi in battaglia con la speranza di vederli arrivare ancora in vita.

C’è poi chi riporta l’usanza dei marinai che desideravano tornare sulla terra ferma, per farlo l’unica soluzione era farsi guidare dalle stelle. 

Stelle o Perseidi?

Quelle che noi vediamo “cadere” non sono stelle ma meteore, o meglio Perseidi.

Le Perseidi sono uno sciame di meteoriti che la Terra attraversa durante il periodo estivo. Questa pioggia si manifesta dalla fine di luglio fino al 20 agosto e il periodo di maggiore visibilità è attorno al 12-13 agosto, con circa un centinaio di scie luminose ogni ora, tutte visibili ad occhio nudo.

Queste meteore quando entrano in contatto con l’atmosfera iniziano a bruciare per via dell’attrito dando vita ad una pioggia di scie luminose.

Alcune curiosità

In epoca romana si riteneva che lo sciame di meteoriti fosse una propizia pioggia di sperma del Dio Priapo che, con questo gesto, fecondava i campi. Si pensa che la figura di San Lorenzo venne scelta dalla Chiesa cattolica in quanto foneticamente assonante con quella di Acca Larenzia, controparte femminile di Priapo, anch’essa festeggiata il 10 agosto.

In Grecia il fenomeno viene religiosamente associato alla Trasfigurazione del Signore, che cade il 6 agosto.

San Lorenzo è patrono di città italiane e straniere come Grosseto, Tivoli (Roma), Tavullia (PU), Abano Terme (PD), Budrio (BO), Rotterdam (Olanda), Norimberga (Germania) e tante altre.

E’ protettore dei librai e dei bibliotecari, di cuochi, osti, pasticcieri e rosticcieri. Dei pompieri e dei lavoratori del vetro.

E adesso non ci resta che scegliere il posto migliore, volgere lo sguardo al cielo ed esprimere un desiderio senza dirlo a nessuno. Mi raccomando non chiedete troppo!

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CHI SONO

Sono Evi Bossanyi, ungherese di nascita e grossetana di adozione, dove mi sono trasferita da più di quindici anni…per amore.

Ho sempre avuto grande interesse e curiosità per le arti manuali che mi hanno portata a trasformare questa mia passione in una vera e propria professione

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