Se vogliamo dipingere siamo abituati ad andare direttamente nei negozi specializzati di belle arti e comprare tutto l’occorrente, colori già pronti compresi. Poi ci rechiamo al mare, al lago, in montagna o in qualsiasi altro luogo all’aperto, li apriamo e cominciamo ad imprimere ciò che vediamo sulla tela o su altri supporti…. ma non è stato sempre così facile.
Con questa nuova serie di articoli inizia un piccolo viaggio indietro nel tempo per scoprire come e quando furono inventati, quale è la composizione e le caratteristiche dei colori principalmente usati nelle varie tecniche pittoriche e decorative. Per primo, anche per la sua anzianità, potrai conoscere più da vicino i mitici colori a tempera.
Le origini
Il loro nome deriva dal latino „temperare” cioè mescolare. La pittura a tempera è la pittura più antica del mondo, affonda le sue radici addirittura nell’arte delle antiche civiltà. In Europa raggiunse un ruolo predominante solo nel medioevo. Pur essendo progressivamente sostituita dalla pittura ad olio, per altri tre secoli verrà comunque utilizzata una combinazione di entrambe le tecniche.
La composizione
I colori a tempera sono composti da pigmenti in polvere e da un legante formato da un’emulsione. Le parti solubili in acqua di questa emulsione sono uova, caseina, colle animali, gomme vegetali e amidi mentre quelli insolubili sono olii (lino, noce o papavero), resine, cere e lacche. La fase oleosa dell’emulsione è sempre di minor quantità rispetto alla fase acquosa.
Indipendentemente dalla composizione del legante distinguiamo due tipi di tempere: le tempere verniciate che hanno un aspetto simile alle pitture ad olio e le tempere non verniciate che hanno invece un aspetto opaco.
Il trattamento dei supporti pittorici
Analogamente alle altre tecniche, le tele vengono preparati con l’imprimitura (chiamata anche mestica) che consiste nella stesura di un primo strato di gesso acrilico o primer al fondo grezzo per evitare le deformazioni causate da un differente grado di umidità tra il supporto e il colore. Inoltre questo strato uniforme di materia regola anche la saturazione dei leganti.
Le caratteristiche principali a confronto dei colori ad olio e dei colori acrilici
Rispetto ai colori ad olio le tempere asciugano molto più velocemente ed hanno tinte più stabili nel tempo. Uno degli svantaggi di questi colori è la variazione di tono che avviene tra la stesura e l’asciugatura.
Confrontando invece le caratteristiche delle tempere con quelle dei colori acrilici possiamo affermare che i tempi di asciugatura sono molto simili ed in entrambi i casi la miscelazione delle diverse tonalità avviene con molta facilità.
A differenza dell’acrilico la tempera è lavabile ed ha un’ottima prestazione sulle superficie porose. Se stesi sulla carta, lo strato di colore a tempera che rimane sul foglio risulta rigido, mentre l’acrilico è più elastico ed asciuga senza la formazione di crepe. Un altro svantaggio delle tempere rispetto ai colori acrilici è che sono molto meno resistenti all’ingiallimento.
Nel prossimo articolo trovi tante curiosità e informazioni utili per quanto riguarda i colori ad olio e la nascita dei colori nei tubetti, clicca qui per leggerlo!